avvolto in un fortissimo abbraccio tanto da farmi male le braccia, accompagnato da un flebile pianto ininterrotto dal quale non riuscivo ad uscirne, ho cercato di muovere le estremità dei miei arti per starti il più vicino possibile e per gridarti quando io ti voglia bene, ma ero immobilizzato da quello stato di limbo, prigioniero di quel sogno dal quale non volevo più svegliarmi da tanto era reale.
Lo so,
era "solo" uno di quei magnifici sogni dove spesso ti fai vivo e mi fai stare bene, sapendo che ci sei comunque, anche se non ti posso vedere "realmente".
Cerco di mettere un pietra sopra il mio cuore quando mi fa male, ma ogni giorno che passa ci vuole una pietra sempre più grossa.
So che posso contare nella notte, attendendola con fervore ed emozione, per abbracciarti di nuovo.
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