Questo non fa altro che confermare di quanto sia imprevedibile e altalenante la mia forma fisica.
Il clima meteorologico, per quanto mi riguarda, mi ha aiutato molto nel portare a termine questa maratona, il giusto freddo soleggiato e l'aria secca sono condizioni ideali per me, sicuramente è grazie anche a questo particolare che sono riuscito nel mio intento di stare e arrivare con i pacer delle 3h15' senza soffrire troppo, e le sensazioni percepite durante la gara sono state belle, ho corso senza aggredire la Signora Maratona ma con pazienza e umiltà, con l'attesa di vedere come sarei arrivato al 35°-36°km.
Più volte mi sono reso conto di come i chilometri passassero veloci, nonostante il ritmo non fosse certo chissà che, ma confesso che spesso mi sono sentito ipnotizzato, assorto nei miei pensieri e con la mente proiettata come se non sentisse la fatica, è una emozione unica correre e non rendersi conto di aver percorso tanti chilometri.
Arrivato al 37° chilometro, mi sono svegliato, non mi sono quasi accorto che i clacson delle auto ci hanno strombazzato più volte fino a quel momento, non mi sono quasi accorto di aver bevuto veramente poco ai ristori, di aver mangiato solo un pezzo di banana al 30°, di aver corso quasi sempre coperto nel gruppetto dei pacer, di staccarmi nei momenti in cui mi sembrava che tirassero troppo e di riattaccarmi nei momenti giusti.
Quando ho visto in lontanza l'Arco della Pace non sono stato più nella pelle, ho lasciato alle spalle il gruppo con il quale ho condiviso questo viaggio intorno a Milano, ho disconnesso ancora le gambe dal cervello "calvalcando" fino all'arrivo con le lacrime agli occhi, il cuore e l'anima in cielo.
see you...
No comments:
Post a Comment